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MARCHIONINI NON IGNORI PIU’ DI 6 MILA PERSONE

“Il mancato raggiungimento del quorum nel referendum cittadino sull’esternalizzazione del forno crematorio, con una partecipazione del 30% dei cittadini spinta inevitabilmente dal referendum nazionale, permetterà di lavorare responsabilmente per il progetto che abbiamo presentato e votato in consiglio comunale nel 2015.”

Con queste parole il Sig. Sindaco sta denigrando il voto di 7.959 verbanesi che sono andati alle urne e non stà ascoltando la volontà di 6261, pari all’81.01% dei votanti, che Le ha chiesto di NON esternalizzare per trent’anni il forno crematorio.

Vuole dotare la città di un nuovo forno crematorio che effettuerà un maggior numero di cremazioni aumentando gli inquinanti, e sostiene sia più sensato impegnare le risorse del Comune per costruire parcheggi. Questa è la realtà.
Se fosse venuta alla serata organizzata dal suo PD avrebbe scoperto che un forno crematorio ha un limite di emissioni che comunque non può essere accettabile da chi ci vive di fianco, dai 5.000 abitanti di S.Anna.
Lei non lo stà facendo nell’interesse della città, questo non ci stancheremo mai di dirlo!

“Ha vinto Aristotele: l’apatia e la tolleranza sono le ultime virtù di una società morente”

Ci teniamo però a ringraziare il primo firmatario del Referendum Andrea Marconi e tutti coloro che hanno creduto nell’esercizio democratico del referendum. Come altri anche noi del MoVimento 5 Stelle abbiamo dato il massimo affinché il quorum venisse raggiunto. Sono mancati all’appello poco più di 600 voti e siamo certi che, se tutti avressero avuto tutte le giuste informazioni, molti non sarebbero rimasti a casa. Qualche risultato lo abbiamo ottenuto: abbiamo mantenuto (e continuiamo a mantenere) il forno per diversi mesi pubblico, le casse comunali ne hanno tratto beneficio ( si parla di circa 20/30 mila euro al mese), il progetto di finanza proposto è stato comunque annullato con un rimorso di coscienza del PD, il nuovo PD che siede ora in consiglio comunale, e che, a parole, ha garantito la piena disponibilità a discutere sulle condizioni dell’esternalizzazione. Di sicuro ci saranno condizioni più vantaggiose per le casse comunali e la salute pubblica rispetto alla prima ipotesi offerta dal Sindaco. E’ comunque evidente che la famigerata partecipazione è mancata, i cittadini devono comprendere che non avranno il diritto di lamentarsi sulle decisioni prese da pochi se non si informano e, anzi, continuano a delegare agli altri le proprie scelte scadendo nel completo disinteresse per la cosa pubblica. Eppure, a pochi passi da noi, la Svizzera ha molto da insegnarci sulle consultazioni popolari. Senza partecipazione non vi è consapevolezza e senza consapevolezza le decisioni le prendono i politici, gli stessi che sono, dalla gran parte dei cittadini, criticati. Questa situazione la tocchiamo con mano quotidianamente vedendo quotidianamente il profitto di pochi sulla pelle di molti.
Ora fissiamo il limite delle cremazioni, il più basso possibile, anche il forno inquina e non ci prendano in giro. Il Verbano ha già un altissimo livello di incidenza tumorale, ogni cittadino ha un parente o un conoscente che ne è stato coinvolto, chiediamoci perché, ora, non domani!
MoVimento 5 Stelle, a fianco del comitato del SI, non molla, anche in difesa della richiesta di più di 6.000 persone.

REFERENDUM COMUNALE, SI RICHIEDONO CONTROLLI

Alcuni cittadini ci hanno segnalato che il comune non ha fornito tutte le schede per il quesito referendario del forno crematorio ma solo il 50% adducendo che, qualora fossero serviti, ne sarebbero stati consegnati altri. Inoltre almeno un presidente di seggio non ha provveduto a firmare tutte le schede elettorali sul forno crematorio, ma solo una parte. Abbiamo chiesto al Signor Prefetto ed al comune di effettuare controlli e auspichiamo che il comune provveda immediatamente a rimediare. Crediamo che  che questa situazione non sia tollerabile in quanto al seggio devono esserci un numero di schede pari al numero dei potenziali votanti più un 10 % di schede da poter utilizzare per eventuali errori. Inoltre, per il referendum comunale, ll numero dei potenziali votanti al referendum è maggiorni in quanto possono votare tutti i residenti maggiorenni.

Campana Roberto

Consigliere Comunale MoVimento 5 Stelle Verbania

Al Signor Prefetto della provincia del Verbani Cusio Ossola

Pc. Al Signor Sindaco del Comune di Verbania

Oggetto: ESPOSTO – SEGNALAZIONE

 

Io sottoscritto Campana Roberto, in qualità di Consigliere Comunale di Verbania per il gruppo MoVimento 5 Stelle con la presente

SEGNALO

che, in data odierna, sono stato contattato da alcuni cittadini che mi hanno riferito quanto segue: “il Comune di Verbania ha fornito solo il 50% delle schede necessarie per il quesito referendario comunale inerente l’abrogazione della delibera per l’esternalizzazione del forno crematorio, inoltre in uno dei 4 seggi delle scuole di *****, un presidente non ha provveduto a timbrare tutte le schede a sua disposizione ma solo una parte”. Avendo verificato che questa situazione si è verificata in più seggi,

RITENGO

che questa situazione non sia tollerabile in quanto al seggio devono esserci un numero di schede pari al numero dei potenziali votanti più un 10 % di schede da poter utilizzare per eventuali errori. Trovo anche non corretto la non timbratura di tutte le schede.

RICHIEDO QUINDI URGENTEMENTE

di accertare quanto esposto e perseguire penalmente i responsabili, nonché di far provvedere all’integrazione delle schede mancanti in tutti i seggi del comune di Verbania e verificare la correttezza nella compilazione dei verbali, la timbratura delle schede in modo da garantire il corretto svolgimento della votazione Comunale in corso.

La presente comunicazione verrà inviata agli uffici competenti a mezzo pec e fax per accelerare le comunicazioni.

FORNO CREMATORIO: GLI ASTENSIONISTI HANNO DATI I NUMERI, NOI VI DIAMO QUELLI VERI!

 

Il forno crematorio deve restare pubblico, solo una gestione pubblica garantirebbe un basso numero di cremazioni e alte entrate per il comune, il privato, qualunque esso sia farebbe solo businnes… e le carte lo confermano.

Fin dalla prima ora il movimento 5 stelle di Verbania non ha gradito l’imposizione della giunta volta a voler esternalizzazione il forno crematorio a scatola chiusa, senza confronto nei contenuti, senza poter visionare il progetto di finanza e senza fissare paletti. Con il nostro portavoce Roberto Campana abbiamo cercato di valutare l’operazione nonostante ci fossero stati negati i dati (sino a ieri), in quanto secretati. Volevamo capire principalmente dove fosse l’interesse per i cittadini Verbanesi con questa operazione, deducendo che non fosse l’interesse dei Cittadini a prevalere. Per questo anche il movimento è stato protagonista nella costituzione e nel supporto del comitato per il referendum.
Ora siamo riusciti a visionare i documenti (senza poterne avere copia), ma qualche numero lo ce lo siamo segnati (è un nostro diritto di consiglieri.. almeno quello), e tutte le nostre preoccupazioni e valutazioni sono state confermate.
Si parla di tre turni lavorativi per 40 ore settimanali con, in più in periodi particolari, la possibilità di aumentare di 40 ore questo periodo, per un massimo di 24 settimane all’anno. Gli orari di esercizio sarebbero dal lunedì al venerdì dalle ore 7:00 alle ore 22:00 e il sabato dalle ore 8:00 alle ore 17:00, ovvero circa 32 ore di esercizio in più alla settimana rispetto ad oggi, senza contare le altre 11 delle “potenziali” domeniche.
Il tipo di forno è un ft 2 a gas metano con un bruciatore per 600 kilowatt, la capacità di questo forno è di 8 – 12 cicli al giorno su 8 ore al giorno mentre il nostro attualmente ne fà massimo 6. A regime il forno che veniva proposto avrebbe fatto negli anni, più di 2.900 cremazioni, ovvero 1.600/1700 cremazioni in più di quelle che vengono fatte oggi ( e queste sono stime del progetto, nulla vieta salvo autorizzazione della provincia ad aumentarle da subito).
Noi “populisti” dicevamo che il forno non era obsoleto, bastava fare la manutenzione come sempre, e sarebbe durato molti anni, ed un massimo esperto del settore tal Prof. Gioacchino Nardin, (contattato da Andre Marconi, primo firmatario del Comitato per il SI) docente alla Facoltà d’Ingegneria, Dip. Di Ingegneria Elettrica, Gestionale e Meccanica, Università di Udine addirittura asserisce “Se viene manutenuto adeguatamente potenzialmente ha vita eterna”, inoltre aggiunge, in riferimento al forno esistente costruito dalla ditta GEM, che è una delle due società leader nel settore e che dal 2004 a oggi la tecnologia è rimasta pressoché invariata. Questo smentisce tutto quanto affermato dal comitato degli astensionisti che non hanno mai contattato l’interessato, pur facendo lustro dei sui studi “storpiandoli” a piacimento.
Noi sostenevamo che se fosse stato veramente necessario sostituire il forno (anche se non lo è), bastava fare come a Frosinone, dove la ditta Gem ha fornito un forno dalle caratteristiche simili al nostro al costo 364.000 euro, e, con il solo utile netto dell’esercizio 2014, sarebbe stato coperto l’80% del costo. Dai documenti emerge che il forno proposto dalla ditta Altair, di potenzialità maggiori, comprensivo della parte tecnologica costa 580.000 euro.
Altra conferma le tariffe che sarebbero aumentate già dal 2016 del 1,5% all’anno, ovvero, dopo 5 anni, i residenti si sarebbero trovati a pagare, aggiungendo l’ I.V.A (che ora non si paga) circa 500 euro per cremazione contro i 380 attuali.
Mediamente il comune da un servizio senza sfruttare il forno al massimo, al netto incassa mediamente 250.000 euro/anno, eppure l’amministrazione aveva dichiarato che il privato avrebbe garantito al comune un entrata tra i 100.000 e i 150.000 euro all’anno. Sempre dai documenti secretati è emerso che la quota è in percentuale sulle cremazioni garantendo al massimo il 14% delle royalty. Nelle proiezioni risulta che per il primo anno le entrate per il comune sono pari a 73.385 euro per arrivare nel 2025 a 109.943 e ovviamente, se il forno dovesse avere problemi e si ferma, il comune non incasserebbe quelle cifre.
Sempre nel progetto proposto si parla di risparmi per il comune. Eppure balza all’occhio il risparmio derivato dalla bolletta del gas che non si pagherebbe più ( peccato che quando si parla di utile netto la bolletta è già stata detratta dai ricavi) da loro stimata in 48.000 euro mentre la bolletta del 2014, anno in cui le cremazioni sono state le più numerose, è pari a 20.258 euro.
MA non è il solo dato, si parla di 70.000 euro risparmiati sul personale, mentre i costi effettivi sono di 66.196, di costi dell’acqua per presunti 1.500 euro contro gli effettivi 250, di costi per la telefonia di presunti 1.530 mentre gli effettivi sono di 270, Insomma, per far figurare che il comune ”risparmi” i costi sembrano altissimi, a volte più del doppio di quelli riscontrabili oggi.

In conclusione i populisti dicevano che questa operazione non era nell’interesse della città e che l’operazione con il privato avrebbe comportato un aumento delle cremazioni e dell’inquinamento nonostante le minori entrate per il comune. Alla luce di questi dati, carpiti senza averne copia, i numeri ci danno ragione, e chi invita all’astensione ed al no, non può avere a cuore il bene comune.

I COMPRO ORO E IL BUON PADRE DI FAMIGLIA

pollo-spennato-209x300La tecnica dei compro oro la conoscono tutti: aprono normalmente in zone dove c’è crisi, dove la gente pur di racimolare qualche soldo per sopravvivere è disposta a vendere tutto quello che ha, anche i gioielli di famiglia. In queste situazioni però, il buon padre di famiglia, prima di vendere i suoi “tesori”, riduce le spese inutili, tira un po’ la cinghia, evita il lusso e si limita all’indispensabile in attesa di tempi migliori mantenendo ciò che dà reddito. Solo in caso di estrema necessità vende i propri averi, il suo “capitale”.

A Verbania però tutto ciò non accade e si va contro la filosofia del buon padre di famiglia, con un Sindaco che decide di “vendere il più possibile”, per lo più senza confrontarsi nemmeno con la sua maggioranza.

Come spunto di riflessione mettiamo in risalto solo alcuni eventi in ordine cronologico.

Alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica di via Case Nuove. Rientravano in una misura di edilizia sovvenzionata regionale denominata “10.000 alloggi entro il 2012”, quindi case cosidette “popolari”. Alla fine sono stati messi in vendita altrimenti, ci venne detto, sarebbero mancati soldi nel bilancio. Su 15, al momento, ne risultano venduti due.

Ex Casa della Gomma, parte di Palazzo Pretorio, che ad oggi vede un aggiudicatario, ovviamente privato, e tante promesse fatte dal Sindaco di “non vendita”. Promesse evidentemente al momento non mantenute, con “sentenza” slittata a maggio, quando il privato potrà far valere il suo diritto di acquisizione dell’immobile. In questo caso il Pd, col senno del poi, si è sentito preso in giro, eppure era stato ben avvisato da più parti da parte delle minoranze.

Forno crematorio: un servizio che rende al comune un utile netto e costante negli ultimi 3 anni (2012-2013-2104) di ben 250.000 annui. Si fa avanti un privato, si assiste ad una delle vicende più “strane” di esternalizzazione, come se tutto fosse un segreto istituzionale, compreso il nome del proponente. Si scopre in un secondo tempo che diminuiranno le entrate per il comune ed, inverosimilmente, aumenteranno le cremazioni: si mobilitano più di mille firmatari e ora si farà il referendum. Anche qui il Pd, sempre col senno del poi, cerca di salvare il salvabile, ma solo l’intervento dei cittadini, votando SI al referendum, potrà fermare questo “regalo” che si vuol fare ai privati (per trent’anni), la partita è ancora aperta.

Ora apprendiamo dai giornali che si vuol vendere l’ufficio turistico, che fa parte del complesso di Villa Giulia, e l’ex caserma dei Carabinieri, dove, per il primo, pare vi sia già stata una richiesta da parte di privati. Di contro annunci e proclami che verranno abbassate le rette degli asili consoni allo stile Renziano,

Al di là che nessuno è stato coinvolto nelle scelte, forse nemmeno l’assessore al bilancio, ci domandiamo: se vengono venduti i servizi che danno utile e per far cassa vengono venduti i gioielli di famiglia, quando i soldi finiranno cosa racconterà il Sindaco ai cittadini che si vedranno aumentare nuovamente le tasse?

Se contemporaneamente si vedono spendere soldi per iniziative turistiche non coordinate tra loro (e in alcuni casi onerose e opinabili come il giro d’italia), spendere per capire cosa fare del CEM ad oggi rimane ancora una scatola vuota senza contenuti, se si parla di costruire parcheggi in centro città mentre i marciapiedi cittadini sono pieni di buche o si mettono a pagamento i parcheggi vicino all’ospedale…Se ci troviamo davanti a tutto questo, se vengono venduti beni comunali per pagare il futile o quantomeno l’immediato, ci chiediamo: dov’è la ratio in questo marasma? Non è il caso che si fermi prima di ritrovarci tutti in mutande?

MoVimento 5 Stelle Verbania

REFERENDUM: VINTA UN’ALTRA BATTAGLIA, MA NON LA “GUERRA”: IL 17 APRILE VOTATE SI!

12743828_1190814367603921_7434351853338073444_nDal Consiglio Comunale  un sussulto di dignità: atto secondo. Il primo fù Brignoli che con senso di responsabilità sollevò dubbi per la questione Palazzo Pretorio, ora quel dubbio trova ragione nelle scelte della giunta che comunque ha venduto parte dell’immobile, nonostante tutte le minoranze, e parte della maggioranza avessero chiesto il contrario.
Ora il secondo atto: tocca al forno crematorio. Dopo che i cittadini hanno ricreduto nel potere della democrazia, dopo che undici persone hanno trovato il sostegno di 1130 cittadini, dopo tutte le nostre denunce a mezzo stampa di come la situazione era controversa e critica, ora, anche il PD tira fuori un sussulto di dignità. Non lo fa per mezzo del nuovo capogruppo che banalmente si tira fuori, ma tramite la maggioranza del partito. Un bel gesto, questo va riconosciuto. Questo però conferma tutte le incongruenze di questa operazione evidenziate in questi mesi e viene evidenziato nella parte finale del testo presentato dalla maggioranza che riportiamo:

“Ritenuto che costituisca un passaggio importante imprescindibile che l’iter della valutazione dell’esternalizzazione del servizio di cremazione avvenga in forme partecipate e condivise, attraverso il preventivo coinvolgimento in sede consultiva della competente commissione Consigliare e del Consiglio di Quartiere di Pallanza-S.Anna al fine di definire con chiarezza i contenuti tecnici, logistici ed economici di un eventuale bando di esternalizzazione del servizio cremazione con particolare riferimento specifico alle seguenti problematiche: definizione puntuale dei ritorni economici per il comune, muovendo dall’utile del servizio gestito in economia; indicazione delle migliorie da realizzare nei locali di servizio e di accoglienza del crematorio, individuazione del numero massimo di trattamenti annuali ammessi (cremazioni), tenuto conto che l’impianto attuale è autorizzato per 1.800 trattamenti/anno; definizione delle nuove potenzialità di un forno nuovo per affiancare e/o sostituire quello oggi funzionante; precisazione delle caratteristiche tecniche, dei costi e dei tempi di realizzazione degli interventi di manutenzione straordinaria che l’amministrazione ha dichiarato necessari in tempi brevi per mantenere in esercizio l’attuale forno.”

Il testo parla da solo e confermano che:
-non c’è stata condivisione nemmeno con la maggioranza;
-non abbiamo garanzie per i ritorni economici per il comune;
-c’e il rischio concreto che le cremazioni aumentino;
-non sono state considerate altre possibilità per la gestione del forno, nemmeno in house;
-non è nemmeno stato calcolato cosa costerebbe sistemare quello che già c’è.

Ma che fare ora? Fermarsi? Accontentarsi? Certo che no. Con questo documento si chiede che si apra una tavolo di discussione nel caso il referendum non passi, ma non dà delle vere garanzie. Teniamo sempre presente che il loro obbiettivo sarà sempre e comunque la “Esternalizzazione”
Ora tocca ai cittadini scegliere, visto che ne hanno la possibilità, se vogliono esser sicuri che le cremazioni non aumentino rimanendo sotto la soglia di 1800 (ad oggi ne cremano 1200) e che il forno rimanga pubblico, devono andare a votare, votare SI per dire no all’esternalizzazione.
Ci si lamenta che il voto non conta nulla, che non serva andare a votare: bene, ora avete la possibilità di far sentire la vostra voce, andate a votare, siate protagonisti nele scelte della vostra città, almeno quando vi viene data la possibilità per non dover subire passivi le scelte comunali per poi lamentarvi dopo. Votare è un dovere e un diritto, non fatevelo rubare!

Movimento 5 Stelle Verbania

Vorresti un menù veg in tutte le mense pubbliche? Firma la petizione!

veg1-564x375 Riportiamo dal sito di Mirko Busto nostro cittadino deputato alla Camera una petizione importante per dare libertà di scelta a tutti, sia se si è d’ accordo sia se non lo si è.

In fondo il link al sito per firmarla, buona lettura.

Secondo i numeri del Rapporto Italia 2016 dell’Eurispes nel nostro Paese vegetariani e vegani sono in continuo aumento. Per la precisione, le persone che decidono di rinunciare totalmente o in parte ai derivati animali crescono al ritmo di 1.600 al giorno. Erano il 6% nel 2013. Sono diventati il 7,1% nel 2014. E l’ 8% nel 2015.

La maggior parte lo fa per ragioni di salute e benessere (il 46,7% secondo i dati Eurispes), mentre per altri la motivazione dominante è data da questioni etiche nei confronti degli animali (il 30%) o dell’ambiente (il 12%). Sta di fatto che, qualsiasi sia il motivo, quello veg è un gruppo sempre più nutrito.

Di cui la politica non può non tenere conto.

Troppo spesso mense pubbliche, ospedali, scuole e uffici calpestano il diritto di questa fascia di popolazione di nutrirsi in maniera più sostenibile e salutare.

In altri Paesi la libertà di poter scegliere un’alimentazione vegetale anche nei luoghi pubblici è già un diritto sancito dalla legge.

Anche perché sono ormai inequivocabili le evidenze scientifiche che attestano l’efficacia in termini di salute di una dieta a base per lo più vegetale e, al contempo, l’enorme danno ambientale dell’allevamento, specialmente quello intensivo.

In Italia, invece, non solo questo diritto non è ancora garantito ma, ad oggi, il Governo sembra totalmente indifferente alla questione ambientale e sociale legata al consumo di derivati animali.

Basti pensare che negli ultimi 50 anni la popolazione italiana ha quasi triplicato i consumi di alimenti di origine animale, con conseguenze importanti sul proprio benessere e quindi sulle spese sanitarie.

Per questo il Movimento 5 Stelle ha presentato una proposta di legge che garantisca anche a vegani e vegetariani la libertà di mangiare nei luoghi pubblici. Per noi dare la possibilità di veder rispettata la propria scelta alimentare è un atto di civiltà in linea con una politica attenta al benessere individuale, collettivo e al nostro pianeta.

Purtroppo, la maggioranza al governo non ha mai ritenuto importante discutere questa proposta di legge. Così chi vuole un menù più sano e più etico, per sé o per i propri figli, tuttora deve arrangiarsi.

Se anche tu ritieni che questa proposta sia invece molto importante aiutaci a far sentire la nostra voce: firma questa petizione per permettere a tutti di avere un’alimentazione più salutare e sostenibile anche nei luoghi pubblici.

Vorresti un menù veg in tutte le mense pubbliche? Firma la petizione!

 

 ..E IL BERSAGLIERE ANDO’ AVANTI SENZA INDUGIARE, LASCIANDO DIETRO DI SE’ UNA SCIA DI MORTI E FERITI…

Così, metaforicamente, interpretiamo il “guardiamo avanti” del Sindaco Silvia Marchionini a commento delle ultime vicende della politica verbanese mentre perde pezzi.

Ci si pone un dubbio amletico: o si è scelta una squadra di incompetenti che stà pian piano liquidando o la squadra competente si è accorta di aver scelto il “bersagliere” sbagliato.

Apprendiamo delle ennesime dimissioni, questa volta di Lo Duca da Capogruppo e Brezza da segretario del Circolo Verbania del PD, dimessi però solo dalle cariche di partito e non da consiglieri comunali. Dalla stampa leggiamo anche che hanno dovuto votare diverse volte contro il loro volere e questo è intollerabile, ci siamo battuti e lo stiamo facendo tutt’ora per diverse vicende poco chiare e troppo di cassa, il caso della vendita degli alloggi che dovevano esser popolari, le spese folli, la situazione del forno crematorio, vendita palazzo pretorio, il regolamento delle slot osteggiato dall’assessore ma voluto dal Pd, lo spostamento di volumi edificabili da una parte all’altra della città, tanto altro ancora, forse troppo. Molteplici cose sono passate dal consiglio, hanno visto ore di discussione tra maggioranza e opposizione, un opposizione che da più parti denunciava che così non poteva andare avanti, che alcune scelte erano sbagliate, viziate ed ora, ora ci dite che avete votato controvoglia? Non è corretto, né rispettoso nei confronti dei cittadini.

Il viaggio in solitaria non porterà niente di buono, mentre Il dialogo anche con le opposizioni e la condivisione delle scelte nelle commissioni avrebbero messo al riparo Verbania da questi episodi, i quali danneggiano la città tutta. Non mai troppo tardi per saper ascoltare. Dovevano farlo ieri, potrebbero ancora farlo domani.

O forse anche il nostro sindaco preferisce la cieca obbedienza alla scomoda intelligenza ? Vogliamo ricordare a chi verra’ che Mussolini, già nel 1931 , una volta deposto il segretario a chi gli diceva che il nuovo segretario Starace era un cretino rispose ” Sì ! Ma è un cretino obbediente”

MoVimento 5 Stelle Verbania

SARA’ MICA VERBANIA IL “PAESE DELLA BUGIA, DOVE LA VERITA’ E’ UNA MALATTIA” (cit. Rodari)

bugia

Palazzo Pretorio: ogni giorno una notizia diversa, ci sembra doveroso quindi mettere un pò di ordine per mettere al corrente i cittadini sulle ultime novelle di Palazzo Pretorio e i 40 mq dell’ex-casa della gomma.

3 Giugno 2015: Si mette in vendita ma non si vende.

Il Consiglio Comunale di Verbania ha approvato il piano delle alienazione per l’anno 2015, includendo anche la vendita della ex casa della gomma. Si disse che sarebbe stato venduto solo in caso di necessità o comunque dopo la vendita di altri immobili comunali.

7 Dicembre 2015: si vende.

Il Dirigente competente ha adottato una determina che prevede la presentazione delle offerte entro il 18 gennaio 2016.

4 Gennaio 2016: non si vende.

Da dicembre sino al 7 gennaio (poi prorogato ad aprile) i locali sono stati consegnati al Museo del Paesaggio, che li ha utilizzati per meglio svolgere l’importante promozione delle molte attività che il Museo stesso gestisce. Il 4 Gennaio 2016 il sindaco dichiara che per il bando di vendita si è deciso di non chiedere al dirigente la revoca, ma di lasciare che si arrivi a scadenza, comunicando che alla scadenza non si procederà alla apertura di eventuali offerte presentate. L’Amministrazione si impegnava inoltre a presentare, entro il 30 aprile 2016, un progetto complessivo che riguarderà l’intero stabile Comunale, ascoltando anche le idee di associazioni di categoria e commercianti. Questa notizia viene vista come un gesto lungimirante dell’amministratore e di questo si compiacciono il capogruppo del PD, Davide Lo Duca e il segretario di partito Brezza.

19 Gennaio 2016: venduto a 210.000,00 €.

In data 19.01.2016 si è svolta l’asta pubblica per l’alienazione dell’immobile e si è disposta l’aggiudicazione provvisoria.

Oggi: venduto ma con l’usufrutto fino al 30 Aprile.
Con determina n°106 del 25/01/2016…. “Considerato che l’aggiudicatario provvisorio, nelle more della definizione della procedura di vendita, ha acconsentito all’uso del bene da parte del Museo del Paesaggio, fino alla chiusura della procedura in corso (presumibilmente entro il 30-04-2016) ed a condizione del rilascio del bene libero da persone o cose a semplice richiesta, con un preavviso di 5 giorni”.

Le carte dicono che sia venduto, il Sindaco sostiene di nò, il problema è anche capire chi farà causa a chi o se alla fine si venderà con la complicità del “silente PD”.
Nel mentre nel PD tutto tace… l’ influenza li avrà attaccati? Se fosse cosi gli auguriamo una pronta guarigione, perché anche gli ignari “sudditi” hanno diritto ad una chiara e sana spiegazione.

MoVimento 5 Stelle Verbania