Canile – Un’ondata di coerenza

surfing_parachiniQuando si tratta di cavalcare l’onda, scopriamo il consigliere Parachini essere un surfista professionista. Da lui ci saremmo aspettati il distacco di sempre: infatti, se è vero che a luglio durante la commissione, quando noi del M5S abbiamo recuperato e mostrato il documento contenente la clausola dei €7.50, egli ha appoggiato la nostra tesi, e’ pur vero che in consiglio comunale durante la discussione dell’ODG sul canile, Comunità VB è uscita dall’aula.
Adesso che scopriamo un’opposizione compatta su questa vicenda, invitiamo tutti a rimanere vigili, perché come ci ha dimostrato il Sindaco Marchionini, tutto può cambiare nel giro di una notte e questa volta a colto di sorpresa anche il neo assessore Sau e il dirigente veterano, che fino allo scoccare della mezzanotte di giovedì, sostenevano un futuro con Adigest in canile.
C’è chi l’ha definita una vicenda grottesca, chi un gran pasticcio, noi non la titoleremo, lasciamo che sia il tempo a darle un nome, poiché ancora tutta la nebbia non si è dissolta e temiamo che questa possa trasformarsi nella “storia infinita”.

Beata Giovannina – Per la maggioranza “va bene così”

Beata giovannina

Lo scorso consiglio comunale si è discusso il nostro ordine del giorno che faceva due semplici richieste: far luce sulle condizioni dell’affidamento, a nostro parere improprie, e rimuovere al più presto il cancello che ne vieta il libero accesso.

Nonostante la maggioranza, nelle vesti del segretario del PD verbanese, si fosse fatta carico di far tornar accessibile la spiaggia, le risposte della giunta sono state drasticamente diverse. Per prima cosa si è ribadito che quella non è più da considerare come spiaggia, e che quindi coloro i quali la utilizzavano per andare a fare il bagno avevano le traveggole. Poi si è detto che le nostre osservazioni circa l’irregolarità dell’affidamento erano completamente sbagliate, ma senza dare motivazioni a riguardo. Infine, come ciliegina sulla torta, la questione della cancellata: il Sindaco ammette che si tratta di un abuso edilizio, ma sanabile, quindi i cittadini vadano in altre spiagge che saranno (forse) sistemate entro l’estate prossima, in barba ai 365.000€ spesi per la spiaggia della Beata Giovannina.

Così facendo il Consiglio Comunale ha fornito al dirigente quell’indirizzo politico atteso da quando il commissario Mazza mise in discussione la chiusura della spiaggia, indirizzo politico che ricalca le scelte prese dal dirigente, già confermate il luglio scorso con la firma del contratto di concessione.

Da questa vicenda si è capito che la tutela della fruibilità del patrimonio pubblico non sembra essere una motivazione sufficiente per prendere provvedimenti, come non sembra esserlo nemmeno il fatto di aver preso impegni in campagna elettorale.

Per quanto ci riguarda questa non è una soluzione accettabile e ci premureremo di ricordare ai cittadini tutte le promesse mancate di questa maggioranza.

“Beata Giovannina”: aspettiamo risposte
Inutile nascondere “la sabbia” sotto il tappeto.
REQUISITI? A VERBANIA SONO UN OPTIONAL…

10169465_10204514705539820_8649597606074761331_nNell’ antica Roma i gladiatori potevano essere: Prigionieri di guerra, criminali, galeotti, schiavi, condannati o…..uomini liberi senza futuro. Noi siamo trattati come “uomini liberi senza futuro” che vorrebbero far combattere tra loro sulla scelta della localizzazione del DEA. Nel frattempo Saitta e Reschigna si riempiono di belle parole: riduzione degli sprechi, investimenti nella sanità pubblica, costruzione di un futuro di certezza agli operatori senza spiegare come, ma ad oggi limitandosi a tagliare i servizi sanitari di base! Poi il mantra: “meno ospedale e più medicina territoriale”, investimenti promessi da anni ma mai realizzati, ora utilizzati come moneta di scambio per la perdita di un servizio essenziale per un territorio montano. Oggettivamente eliminando un DEA aumenteranno le distanze per cui bisognerebbe incrementare i servizi di trasporto dell’emergenza: l’elisoccorso attivo anche nell’orario notturno e più autoambulanze medicalizzate. L’unica prospettiva certa è quella dell’aumento della mobilità passiva e un successivo declassamento di quello che sarà l’ultimo DEA rimasto nel VCO.

Ma andiamo al nocciolo della questione, finora si è parlato di Regione e di Comuni, manca un protagonista, forse il vero protagonista: la ASL14 del VCO, che con circa trecento milioni/anno di finanziamento dalla Regione (pari a1.758 euro/abitante) e non riusce a gestire un ospedale e due DEA? Perché in Friuli Venezia Giulia, a Gorizia, con la stessa cifra per abitante (1.759 euro) e quasi la stessa popolazione, si gestiscono due ospedali, con due DEA e due reparti maternità? Prima che si riducano i servizi vogliamo la garanzia che non si sprechi nemmeno un euro di soldi pubblici! Dai bilanci si legge che la “mobilità passiva” presenta un disavanzo negativo nella Regione di 50 milioni, e che la nostra ASL contribuisce con ben 20. Non servono altre parole, il giudice imparziale della sanità è il cittadino e certifica che di lavoro da fare ce ne è molto. I verbanesi non vanno in Lombardia, o nella ASL novarese, perché vogliono fare una gita, ma perché sanno di trovare livelli qualitativi diversi e superiori a quelli offerti dal territorio.

Infine l’imbarazzo di un governo Regionale che chiede tagli per risanare un bilancio disastrato, pontificando cura nella spesa e razionalizzazione. Ma dove erano costoro quando Ghigo (Destra), Bresso (Sinistra) e Cota (Lega) dilapidavano le casse regionali?

Signori pazienti (anche troppo) si chiude!

pronto-soccorsoIl Movimento 5 Stelle Verbania, nell’annunciare l’inizio di una ferma battaglia in difesa della chiusura di uno dei due DEA fa proprie le parole adottate il 17 giugno 2013 dall’allora consigliere regionale PD, ed ex sindaco di Verbania, Aldo Reschigna: “Se non cambia qualcosa è a fortissimo rischio, direi a quasi certezza di chiusura, il DEA plurisede che coinvolge gli ospedali di Verbania e quello di Domossola. Questo significa per il VCO un unico DEA e quindi un declassamento forte di uno dei due ospedali e la fine dell’ospedale unico plurisede. Ci pare una prospettiva inaccettabile per chi si occupa della cosa pubblica e per tutti i cittadini del VCO che dovranno pagarne le conseguenze. E’ ancora una volta il segno dell’incapacità della Giunta regionale di gestire in modo efficace un sistema delicato e fondamentale come quello sanitario”. Ebbene, pare che in questi giorni l’incapacità della Giunta Regionale, della quale ora fa parte lo stesso Reschigna, stia raggiungendo il suo apice. Declassando uno dei due DEA a poco più di un poliambulatorio, declassando così metà Provincia.

Denunciamo l’epilogo di una politica sanitaria sciagurata, sciupona e clientelare alla quale nessun partito o coalizione ha voluto mettere freno e porre soluzione. Eppure non parrebbe così difficile, basterebbe un’occhiata ai numeri della locale ASL 14 che, per servire un territorio di 170.000 abitanti (meno di un quartiere di Milano), ha in organico, esclusi i medici di base, un esercito di circa 376 dirigenti (medici e amministrativi) che costano, da soli, circa 37 milioni di euro /anno su 47 milioni di ricavi dichiarati. (Dati tratti dai bilanci e dal sito internet della stessa ASL).

Sindaco di Verbania, anche se finora non ci sei, batti un colpo….

Urbanistica coi fondi del caffè – 2*Parte

fondi caffeConclusa la commissione urbanistica e tirate le somme a prevalere è stato l’interesse di pochi a discapito di quello pubblico.
L’impresa Castelliti S.r.l. chiedeva un cambio di destinazione d’uso per l’edificio di via Muller n.61, oltre all’assegnazione del premio volumetrico da destinarsi all’edificio in costruzione di via Muller n.59; per questa assegnazione abbiamo appreso della regolarità in quanto previsto dalla legge 106/2011 e dalle nuove norme in materia.
Non siamo però favorevoli ad inserire in questa operazione la demolizione dell’ex camera del lavoro che sarebbe prevista come opera compensativa (del valore di circa € 70.000). Per prima cosa perché lo si farebbe ancor prima di avere discusso il progetto di risistemazione della piazza, inoltre perché i volumi abbattuti (almeno 2000 mc) andrebbero persi, ovvero invenduti, costituendo un mancato guadagno per le casse comunali.
Come ulteriore opera compensativa la richiesta comprenderebbe anche la ristrutturazione parziale dell’edificio ex Carolina Alvazzi dove verrà trasferita la farmacia comunale (valore stimato dell’opera 600.000/800.000€). Il sindaco ha assicurato che farà in modo che il valore complessivo delle opere compensative raggiunga i 900.000 € al fine di trasformare in “opere” per la collettività quel 30% della plusvalenza derivata dal cambio di destinazione che altrimenti l’impresa Castelliti dovrebbe versare nelle casse comunali.
La nostra proposta è stata quella di non accettare il baratto, monetizzare tutto e mettere a bando sia la ristrutturazione dell’ex Carolina Alvazzi che la demolizione dell’ex Camera del Lavoro, ma il sindaco adducendo il motivo dell’urgenza l’ha rigettata secondo lo spirito del “…comando io!”
Siamo dispiaciuti per le altre imprese edili locali, gravemente colpite dalla crisi economica, che non potranno concorrere per l’assegnazione di un bando che indubbiamente darebbe fiato anche ad altri.

#CEMoltodafare 2.0

10645159_10204338397292224_3247402564140136054_nSe è vero che il “cantiere delle idee” per il CEM non è mai partito, è anche vero che l’altra sera (23/10) in commissione Lavori pubblici tutti i partecipanti hanno potuto esporre le loro proposte. Con la nuova amministrazione questa è stata la prima, e forse l’ultima occasione, in cui tutte le forze politiche locali abbiamo potuto confrontarsi sul tema del Cem. Dalla maggioranza all’opposizione abbiamo avuto l’occasione di confrontarsi, qualcuno l’ha colta, altri meno, ma quello che è importante è che dalla commissione sono “partite” delle proposte volte al risparmio, in favore di nuovi spazi ed in investimenti energetici. Le proposte verranno ora sottoposte al vaglio della giunta che potrà recepirle oppure respingerle motivatamente.

In commissione è emersa la preoccupazione da parte di molti sui bilanci di gestione, per questo auspichiamo che la 6° commissione inizi a discutere al più presto su “cosa si vuol fare” all’interno di questa struttura sproporzionata per la città di Verbania sia per dimensioni che per i costi futuri. Nonostante l’assenza dell’assessore competente il contributo dell’amministrazione è giunto comunque dai commissari di maggioranza, e siamo fiduciosi che L’Assessore Massimo Forni saprà valutare le proposte emerse dalla commissione attraverso quello spirito collaborativo e pragmatico che ha dimostrato nelle precedenti commissioni.


Roberto Campana
Presidente Commissione Lavori Pubblici

Urbanistica coi fondi del caffè

fondi caffeQuesto giovedì (23 ott.) la Commissione Urbanistica si ritroverà per discutere l’istanza presentata dalla Castelliti S.r.l.. Questa, secondo le scarse informazioni forniteci, pare chieda che le venga concesso un cambio di destinazione d’uso di edifici siti in via Muller, inoltre si offrirebbe per la demolizione gratuita della ex-camera del lavoro al fine di acquisirne i volumi e poterli spostare su edifici in via Piave. Se tutto questo dovesse essere concesso la società ritirerà un ricorso al TAR già presentato a causa della negazione di una precedente richiesta.
Come è già avvenuto nelle precedenti commissioni, non viene fornita la documentazione completa. Nel caso specifico vorremmo comprendere quali siano i valori economici di questa operazione che ovviamente il comune non può considerare come una mera variante urbanistica.
Perciò chiediamo pubblicamente che l’amministrazione risponda ai seguenti quesiti:

  •  Sono state contattate altre ditte per ottenere almeno tre preventivi per i lavori di demolizione e smaltimento?
  •  Quanto valgono i volumi demoliti e quindi recuperati per altre attività?
  • Quanto valgono gli oneri di urbanizzazione che dovrebbe pagare l’impresa indipendentemente dai lavori di demolizione offerti?
  • Quanto valgono i volumi inseriti nella richiesta in oggetto.
  • Per queste volumetrie è stata contattata solo la suddetta società o anche altre imprese interessate?
  • Quali sono le motivazioni che hanno portato la precedente amministrazione a rigettare la richiesta originando un ricorso al TAR?

Non essendo ancora in grado di leggere nei fondi del caffè auspichiamo che l’amministrazione risponda ai quesiti posti già da venerdì (17 ott.), adempiendo a quei principi di trasparenza dichiarati sia in campagna elettorale che durante la cerimonia d’insediamento.

Piscine che fanno acqua da tutte le parti

fa_acquaIl caso della Piscina Comunale di Intra sembra l’ennesimo esempio di come l’amministrazione non riesca a controllare la gestione di un suo bene.
Per cominciare ci sono le bollette dell’acqua (che per una piscina non sono poca cosa), queste sono intestate al Comune, anche se da contratto dovrebbero essere in capo al gestore (Ass. Sport. Insubrika). Questo fa si che il comune anticipi le bollette e l’associazione le dovrebbe rimborsare periodicamente. Il “dovrebbe” è d’obbligo dato che nella realtà dei fatti il gestore deve ancora circa 44.000. In un primo momento si imputava il mancato pagamento per delle “perdite” che però sono state quantificate da Acque Nord che ha riconosciuto uno sconto di oltre 3.000. Sebbene i mancati rimborsi vadano avanti da tempo, pare già dal 2011, l’amministrazione ha deciso di intervenire solo il settembre scorso, casualmente qualche settimana dopo il nostro interessamento alla vicenda con la richiesta di accesso formale agli atti. Dal comune sembrano essere fiduciosi di poter recuperare queste somme, contando di avvalersi, se necessario, sulla fideiussione stipulata da contratto; ma ancora una volta, andando a leggersi le carte non sembra che sia così semplice.
Infine, si arriva ai lavori di ristrutturazione e miglioria, promessi nel contratto del luglio 2012, molti dei quali definiti come “urgenti” ma di cui ancora poco si è visto. Dell’ordinaria gestione della struttura ci limitiamo a rimandarvi ai recenti fatti di cronaca che parlano da soli. Tutto questo a fronte di un canone annuo di soli 3.200€, ovvero poco meno di 9,00 € al giorno.
Ci chiediamo come mai il Comune si accorga solo ora di tutto questo, e se fosse solo per disattenzione, non si preoccupi glielo facciamo notare noi.