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I COMPRO ORO E IL BUON PADRE DI FAMIGLIA

pollo-spennato-209x300La tecnica dei compro oro la conoscono tutti: aprono normalmente in zone dove c’è crisi, dove la gente pur di racimolare qualche soldo per sopravvivere è disposta a vendere tutto quello che ha, anche i gioielli di famiglia. In queste situazioni però, il buon padre di famiglia, prima di vendere i suoi “tesori”, riduce le spese inutili, tira un po’ la cinghia, evita il lusso e si limita all’indispensabile in attesa di tempi migliori mantenendo ciò che dà reddito. Solo in caso di estrema necessità vende i propri averi, il suo “capitale”.

A Verbania però tutto ciò non accade e si va contro la filosofia del buon padre di famiglia, con un Sindaco che decide di “vendere il più possibile”, per lo più senza confrontarsi nemmeno con la sua maggioranza.

Come spunto di riflessione mettiamo in risalto solo alcuni eventi in ordine cronologico.

Alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica di via Case Nuove. Rientravano in una misura di edilizia sovvenzionata regionale denominata “10.000 alloggi entro il 2012”, quindi case cosidette “popolari”. Alla fine sono stati messi in vendita altrimenti, ci venne detto, sarebbero mancati soldi nel bilancio. Su 15, al momento, ne risultano venduti due.

Ex Casa della Gomma, parte di Palazzo Pretorio, che ad oggi vede un aggiudicatario, ovviamente privato, e tante promesse fatte dal Sindaco di “non vendita”. Promesse evidentemente al momento non mantenute, con “sentenza” slittata a maggio, quando il privato potrà far valere il suo diritto di acquisizione dell’immobile. In questo caso il Pd, col senno del poi, si è sentito preso in giro, eppure era stato ben avvisato da più parti da parte delle minoranze.

Forno crematorio: un servizio che rende al comune un utile netto e costante negli ultimi 3 anni (2012-2013-2104) di ben 250.000 annui. Si fa avanti un privato, si assiste ad una delle vicende più “strane” di esternalizzazione, come se tutto fosse un segreto istituzionale, compreso il nome del proponente. Si scopre in un secondo tempo che diminuiranno le entrate per il comune ed, inverosimilmente, aumenteranno le cremazioni: si mobilitano più di mille firmatari e ora si farà il referendum. Anche qui il Pd, sempre col senno del poi, cerca di salvare il salvabile, ma solo l’intervento dei cittadini, votando SI al referendum, potrà fermare questo “regalo” che si vuol fare ai privati (per trent’anni), la partita è ancora aperta.

Ora apprendiamo dai giornali che si vuol vendere l’ufficio turistico, che fa parte del complesso di Villa Giulia, e l’ex caserma dei Carabinieri, dove, per il primo, pare vi sia già stata una richiesta da parte di privati. Di contro annunci e proclami che verranno abbassate le rette degli asili consoni allo stile Renziano,

Al di là che nessuno è stato coinvolto nelle scelte, forse nemmeno l’assessore al bilancio, ci domandiamo: se vengono venduti i servizi che danno utile e per far cassa vengono venduti i gioielli di famiglia, quando i soldi finiranno cosa racconterà il Sindaco ai cittadini che si vedranno aumentare nuovamente le tasse?

Se contemporaneamente si vedono spendere soldi per iniziative turistiche non coordinate tra loro (e in alcuni casi onerose e opinabili come il giro d’italia), spendere per capire cosa fare del CEM ad oggi rimane ancora una scatola vuota senza contenuti, se si parla di costruire parcheggi in centro città mentre i marciapiedi cittadini sono pieni di buche o si mettono a pagamento i parcheggi vicino all’ospedale…Se ci troviamo davanti a tutto questo, se vengono venduti beni comunali per pagare il futile o quantomeno l’immediato, ci chiediamo: dov’è la ratio in questo marasma? Non è il caso che si fermi prima di ritrovarci tutti in mutande?

MoVimento 5 Stelle Verbania

Frontalieri, dalle parole ai fatti.

frontalieri-001-420x171 l tema dei frontalieri riguarda ben 62000 lavoratori cittadini italiani, di cui ca. 5.000 del VCO, che non sono mai stati considerati dal governo e finalmente ora si è parlato di questo problema importante che riguarda varie province, tra cui la nostra. Il governo ha accolto il fatto di impedire le penalizzazioni del sistema fiscale nei confronti dei lavoratori transfrontalieri, di questo ne siamo grati, ma auspichiamo che si tratti in un impegno concreto e reale.

Ma ci chiediamo a chi  giova realmente questo nuovo accordo, vi sono diverse criticità ad oggi non risolte. La revisione delle doppie imposizioni, accordo bilaterale tra Italia e Svizzera, ad oggi non ha giovato e non stà giovando ai lavoratori italiani.

Vi sono ancora forti dubbi sui trasferimenti ai comuni, abbiamo paura delle tempistiche e se verranno versate nella loro totalità, dato che arrivano direttamente alle casse dello Stato Italiano che poi le dovrà girare ai comuni. Questi ultimi, insieme alla regione non hanno avuto voce nella trattativa.

Con la nostra mozione, votata favorevolmente, abbiamo impegnato il Governo:
ad assumere ogni iniziativa utile a garantire la parità di trattamento tra cittadini svizzeri e cittadini degli Stati dell’Unione europea eliminando ogni causa di discriminazione a motivo della propria cittadinanza per quanto riguarda, in particolare, condizioni di impiego e di lavoro, retribuzione e vantaggi fiscali e sociali;
ad assumere iniziative volte a favorire l’eliminazione delle ripercussioni negative che il trasferimento in un altro Stato per lavorarvi possa avere sulle coperture assistenziali e previdenziali;
a garantire la corretta applicazione del regolamento (CE) n. 883 del 2004, che si applica anche alla Svizzera dal 2012, con particolare riferimento alla necessità di porre stringenti vincoli quanto alla tempistica di rimborso dei costi sostenuti dall’istituzione dello Stato di residenza (INPS), nei casi di costi posti a carico di quest’ultima;
ad assumere iniziative per prevedere lo sblocco in favore dei lavoratori frontalieri dei fondi per il finanziamento della legge n. 147 del 1997;
a favorire l’apposizione di specifici vincoli di utilizzo di quota parte delle risorse rinvenienti dalla tassazione dei lavoratori frontalieri, per il sostegno del welfare domestico;
ad assumere iniziative finalizzate alla previsione di un regime fiscale convenzionale che consenta la destinazione diretta ai comuni di residenza delle somme dovute a titolo di ristorno delle spese sostenute per servizi sociali a carico dei medesimi;
a chiarire con urgenza se la tessera sanitaria dei frontalieri non sia più valida in mancanza di comprovata iscrizione al servizio sanitario nazionale e del pagamento della quota minima prevista dal decreto ministeriale 8 ottobre 1986.

Come la nostra, tutte le mozioni sono state votate favorevolmente, tutte volte a tutelare i frontalieri. I deputati portavoce del MoVimento 5 stelle hanno votato a favore anche della mozione proposta dal PD, pur astenendosi su alcuni punti, perché vogliamo un impegno forte, serio, al di là delle discussioni in aula. Spesso vengono votate e discusse in aula al governo mozioni come queste, ma che non si trasformano in atti concreti.

MoVimento 5 Stelle Verbania

MoVimento 5 Stelle Domodossola

UN SUSSULTO DI DIGNITÀ

foto-dignità Il 10 Giugno è un anno esatto dall’insediamento del Sindaco Silvia Marchionini. Un anno di cambiamenti più o meno discutibili che hanno visto più volte l’amministrazione ritornare sui propri passi o perdere pezzi. Si provi a pensare ad un esempio su tutti: Frontalieri con le Ali che ha visto sprecare risorse senza ottenere alcun beneficio, sull’onda dello spot, per poi affondare clamorosamente.
A tratti incomprensibile è stata la riorganizzazione della macchina amministrativa con il ripetuto spostamento di incarichi da un dirigente all’altro, accentrando poteri su pochi.
Una riorganizzazione che ha visto prima elogiare l’operato dell’allora Segretario comunale Zanetta Corrado, salvo poi contraddirsi dimissionandolo per far giungere l’attuale Segretaria Agata Papiri, a cui sono stati conferiti incarichi dirigenziali normalmente non di competenza del segretario, tradotti nell’assegnazione dell’ufficio corruzione e quello antimafia ad altri dirigenti, creando “criticità” nei ruoli di controllore e controllato. Una riorganizzazione che ha causato la dipartita di ben due assessori su sei, uno per “motivi lavorativi” (scaturiti verosimilmente dopo pochi mesi dall’insediamento mentre si discuteva in modo acceso del problema canile e spiaggia Beata Giovannina), l’altro con tanto di lettera di dimissioni e accuse al modo di operare del Sindaco definendo “…Un processo organizzativo in continuo divenire e per alcuni versi contradditorio..”” e ancora “”ma se non si discutono le azioni di maggior impegno collettivo in Giunta e nemmeno tra i Consiglieri””.
Un anno che ha visto il problema del Porto Palatucci, ancora oggi affondato e in parte camuffato da una rete ombreggiante; la spiaggia Beata Giovannina tutt’oggi chiusa alla cittadinanza; le piscine comunali con problemi non risolti; la gestione del Canile non ancora assegnata; Villa San Remigio coni progetti fermi.possiamo continuare citando gli abbattimenti con spostamenti di volumi e non, che in entrambi i casi hanno vista coinvolta la stessa impresa di costruzioni; ignorando i pareri della commissione paesaggio, organo comunale, scavalcato da decreti di urgenza; la carenza di comunicazione, non solo con le opposizioni, ma anche con la stessa maggioranza.
Oggi, l’unica cosa che è effettivamente cambiata è la costruzione del CEM, che incombe sulla città di Verbania che ad oggi, non conosce quali siano le reali destinazioni di quel “contenitore” e quali attività proporrà per poter ammortizzare tutti i costi sostenuti e futuri, salvo però pensare di farci un molo di attracco (tra due porti!).
Mentre scriviamo stiamo preparando la commissione Lavori Pubblici che tratterà il problema del Movicentro, il parcheggio multipiano adiacente alla stazione, era il 25 Agosto quando anche noi appoggiammo la prosecuzione dei lavori perchè sentivamo e sentiamo, per usare le parole del Sindaco, la responsabilità e ”” l’urgenza di risolvere i problemi – inclusi quelli ereditati – con pragmatismo e responsabilità, senza fretta ma anche senza sosta: per i cittadini “”. Ebbene, è passato un anno e nulla è cambiato.
Constatiamo però che anche delle belle iniziative siano state fatte, come il giro d’Italia, che ha visto la partecipazione attiva di molti volontari e il coinvlgimento della città, e questo non può esser che un segnale positivo. Ma ci chiediamo, a quale prezzo? Veramente il ristoratore che si trova a pagare un prezzo insostenibile, seppur minimamente ridotto sulla tassa sui rifiuti, trarrà beneficio a lungo termine da questo evento?
Nulla è perduto però, vediamo una maggioranza che in alcune occasioni si interroga sull’operato del proprio Sindaco, e riprova ne è stata, la richiesta di verifica di maggioranza fatta da Di Gregorio che si è tradotta però con un nulla di fatto. Eppure un sussulto di dignità c’è stato, nell’ultimo consiglio comunale, quando il presidente del consiglio comunale, seduto tra i banchi dei consiglieri, coscientemente non ha votato a favore del piano delle alienazioni, piano simbolo di un ennesimo atto di questa giunta che va: “senza fretta, senza sosta”.
Sarebbe opportuno però capire “dove stia andando” e a quale prezzo per la città, prima che non sia troppo tardi!

Senso unico, senso alternato o semplicemente Buon Senso?

Lavori-in-corsoDura vita quella del pendolare, se la Svizzera pare voler ostacolarli anche l’Italia ci mette del suo. Sul tratto di strada Verbania – confine ci sono diversi semafori che creano non poco disagio ormai già da diversi mesi. Il flusso del traffico è gestito in modo evidentemente errato dato che crea chilometri e chilometri di coda nelle ore con maggior transito di frontalieri (in ingresso al mattino e in uscita alla sera). Numerosi cittadini ci riportano la rabbia che provano per un disagio che non è certo dovuto ad una miglioria stradale, necessaria ed auspicata, ma al disservizio causato dalla taratura dei semafori: ci si chiede se la ditta appaltatrice abbia un ingegnere o un professionista abilitato ed in grado di calcolare i flussi e tarare i timer dei semafori in modo adeguato, quando in un senso di marcia si formano km di coda e dall’altro transitano solo poche decine di vetture. Oltre al danno anche la beffa visto che hanno pensato di collocare un segnalatore di velocità posto tra un semaforo e l’altro, questo sta a significare che son pronti a multare chi supera i 20 km all’ora? Forse basterebbe solo il buon senso, senza esser degli esperti, per tarare i semafori con tempistiche differenti per i due sensi di marcia in base agli effettivi flussi di veicoli, o sarebbe semplicemente opportuno investire risorse umane per regolare il traffico nelle ore di maggior passagio. Certo è che questa totale mancanza di attenzione alle esigenze dei lavoratori frontalieri si innesta in un periodo di esasperazioni e difficoltà che potremmo tranquillamente risparmiarci. Pertanto, il M5S di Verbania, si unisce al coro delle lamentele raccolte, per chiedere alla Ditta appaltatrice ed alle Autorità competenti di rimediare al denunciato disservizio ed adoperarsi per rendere quanto più possibile agevole il transito verso e dal luogo di lavoro, con l’auspicio che per il futuro i lavori vengano effettuati in orari notturni e sospesi in periodi di maggiore affluenza turistica.